Serie Netflix consigliate: The Sandman

Michele Bagnato

Dal graphic novel di Neil Gaiman al piccolo schermo, la rappresentazione di una famiglia disfunzionale. 

Il protagonista eponimo è Sogno (Tom Sturridge), conosciuto anche come Morfeo e tanti altri titoli che descrivono le mille sfaccettature del personaggio. 

Sogno è uno dei sette Eterni, personificazioni di forze e aspetti dell’universo: i suoi fratelli e sorelle sono Morte (Kirby Howell-Baptiste), Desiderio (Mason Alexander Park), Destino (Adrian Lester), Disperazione (Donna Preston), Delirio (Esme Creed-Miles) e Distruzione (Barry Sloane).

La storia (spoiler ridotti al minimo)

Adattare per la televisione un graphic novel anticonvenzionale come The Sandman non è stato semplice, sia per la complessità e l’interconnessione dei personaggi, sia per la struttura narrativa in sé, tuttavia l’impostazione seriale ha permesso di coprire importanti archi narrativi, concedendosi anche delle chicche con due episodi speciali. 

L’evento che dà il via alla prima stagione è contenuto nel primo dei dieci volumi che costituiscono l’opera: Sogno viene erroneamente imprigionato da Roderick Burgess (Charles Dance, Lord Tywin Lannister ne Il Trono di Spade), che avrebbe voluto catturare sua sorella Morte per ottenere l’immortalità. Burgess decide di tenerlo prigioniero, nella speranza di ottenere ciò che vuole e gli sottrae i simboli del suo potere. Dopo settant’anni di prigionia Sogno riesce a liberarsi e a partire alla ricerca dei suoi manufatti. Nel frattempo il suo regno, amministrato in sua assenza dalla bibliotecaria Lucianne (Vivianne Acheampong) è caduto in rovina e deve essere ricostruito e alcuni incubi, tra cui il temibile Corinzio (Boyl Holbrook) sono fuggiti, causando problemi nel mondo della veglia. 

Dopo aver recuperato gli oggetti, sfidando tra gli altri Lucifero (Gwendolyn Christie), Sogno è chiamato a contrastare i complotti dei suoi fratelli Desiderio e Disperazione, che vorrebbero distruggerne il regno. 

La prima stagione si conclude con uno speciale, un episodio nel quale vengono adattate due storie indipendenti, tra cui quella che presenta il personaggio di Calliope, la musa che con Sogno aveva avuto un figlio, Orfeo. 

La seconda stagione, divisa in due parti, approfondisce ulteriormente i personaggi e il legame tra gli Eterni. 

Di particolare rilievo è il rapporto tra Sogno e sua sorella Delirio, che accompagna nel viaggio alla ricerca di loro fratello Distruzione, che ha abbandonato il suo regno secoli fa, atto che Morfeo non riesce a perdonare. 

Per trovare il fratello perduto i due hanno però bisogno di un oracolo e suo malgrado Sogno deve rivolgersi a suo figlio Orfeo (Ruairi O’Connor), con cui non parla da secoli e il cui mito viene narrato. Una delle scene più emozionanti è il canto di Orfeo negli inferi rivolto a Ade e Persefone, per reclamare Euridice dalla prematura morte.

Il trailer della stagione 2 di The Sandman prodotta da Netflix

Il difficile rapporto con il figlio e le conseguenze del loro incontro danno avvio alla seconda parte della stagione, durante la quale Sogno affronta le conseguenze di un patto stretto con Loki (Freddie Fox) con l’aiuto di Johanna Constantine (Jenna Coleman). 

La stagione e la serie (non ci sarà infatti una terza stagione) si concludono con uno speciale che approfondisce il personaggio di Morte, che una volta ogni secolo ha un giorno da vivere come una mortale e incontra Saxton Furnival, un giornalista con una visione estremamente negativa del mondo e con l’intenzione di suicidarsi. 

I temi affrontati

L’opera insiste sul valore del cambiamento, che il protagonista fatica ad accettare: la trasformazione non è un accessorio narrativo, ma il nucleo stesso del racconto. Morfeo, personificazione del Sogno, è inizialmente inflessibile e profondamente legato al senso del dovere, al punto da rendersi incapace di adattarsi. La sua parabola è, in fondo, un percorso di maturazione che lo costringe a confrontarsi con se stesso e con le conseguenze delle proprie azioni. 

Nel corso della storia, Morfeo impara a riconoscere i propri errori, a lasciar andare il passato e a comprendere che restare immobile può essere più distruttivo della sconfitta stessa. La sua trasformazione diventa così una riflessione sulla crescita personale: diventare se stessi richiede spesso sacrifici dolorosi, ma necessari.

Gaiman suggerisce che i sogni — intesi come storie, visioni, obiettivi — non sono un’evasione inutile ma condizionano la realtà sociale e personale. In un mondo in cui l’immagine pubblica è costruita e performata di continuo, riconoscere il peso delle narrazioni diventa fondamentale per comprendere chi siamo e come ci muoviamo nella società.

La serie intreccia mitologia, filosofia e quotidianità, affrontando temi come la fragilità, il lutto, il perdono. Le interazioni tra gli Eterni riflettono dinamiche familiari universali, con gelosie, affetto, silenzi e incomprensioni che ricordano da vicino quelle di qualsiasi famiglia reale. Tuttavia, i conflitti tra i fratelli non sono solo esterni: ogni scontro diventa la metafora della lotta interna tra desideri contraddittori, tra ciò che vogliamo e ciò che sentiamo di dover essere, tra ciò che ci attrae e ciò che ci spaventa, tra ciò che rischia di distruggerci e ciò che può salvarci. 

In questo senso, The Sandman mostra come la famiglia non sia soltanto il luogo da cui proveniamo, ma anche il motore delle nostre domande esistenziali, quelle che continuano a risuonare anche nell’età adulta.

Gli Eterni incarnano ciascuno un aspetto fondamentale dell’esperienza umana, offrendo una lente attraverso cui osservare i nostri conflitti interiori. 

Morfeo rappresenta l’immaginazione e l’identità, la sua storia esplora il cambiamento e la responsabilità, mostrando come anche le forze più antiche debbano confrontarsi con le conseguenze delle proprie scelte. 

Morte incarna la fine e l’accettazione, insegnandoci il valore della vita proprio attraverso la consapevolezza della sua inevitabilità: ciò che conta non è il limite della vita, ma ciò che facciamo dentro quei confini.

Desiderio porta alla luce l’ambizione e l’attrazione, ma al contempo il rischio di diventare prigionieri dei propri desideri, mentre Disperazione riflette il vuoto esistenziale e la paura di non valere nulla, costringendo a confrontarsi con la fragilità dell’io. 

Delirio, un tempo Delizia, rappresenta il caos creativo e la complessità della mente, mostrando come lucidità e follia spesso convivano in un fragile equilibrio. Distruzione, invece, insegna che creare può significare anche rinunciare, evidenziando la libertà che nasce dalla capacità di staccarsi dalle strutture e dai vincoli imposti. 

Infine, Destino incarna l’ordine inevitabile e i limiti del libero arbitrio, ricordandoci che ogni azione si inscrive in un disegno più ampio, in cui libertà e responsabilità sono sempre intrecciate. 

Insieme, questi personaggi non solo costruiscono una mitologia complessa, ma offrono uno specchio in cui riconoscere le tensioni, le paure e le aspirazioni che attraversano la condizione umana.

Cosa è successo nella prima stagione di The Sandman

Le polemiche legate a Neil Gaiman

Neil Gaiman, celebre autore di The Sandman, Coraline e Good Omens, è recentemente al centro di un acceso dibattito pubblico a causa di gravi accuse di abusi sessuali. Dal luglio 2024, diverse donne hanno denunciato comportamenti inappropriati da parte dello scrittore, tra cui molestie e coercizione sessuale. Una delle accuse più rilevanti proviene da Scarlett Pavlovich, ex tata della sua famiglia, che ha intentato causa civile accusandolo di abusi sessuali e traffico di esseri umani, coinvolgendo anche la moglie di Gaiman, la musicista Amanda Palmer. Altre donne hanno raccontato esperienze simili, risalenti a eventi pubblici come presentazioni di libri o incontri casuali. 

Gaiman ha negato tutte le accuse, sostenendo che le interazioni descritte erano basate su relazioni consensuali e pratiche BDSM. Tuttavia, la sua difesa non ha placato le polemiche. Molti fan e critici, delusi dalla sua risposta, hanno messo in discussione la sua figura di “alleato” e “femminista” che aveva promosso negli anni. Le accuse hanno avuto ripercussioni significative sulla sua carriera: diversi progetti, tra cui la terza stagione di Good Omens e l’adattamento cinematografico di The Graveyard Book, sono stati sospesi o cancellati. Anche case editrici come HarperCollins e Dark Horse Comics hanno interrotto la collaborazione con Gaiman.

Questa vicenda solleva interrogativi complessi sul confine tra l’opera artistica e la condotta personale dell’autore. In un’epoca in cui la cancel culture è sempre più diffusa, il caso di Gaiman invita a riflettere su come distinguere tra la valutazione dell’opera e quella dell’individuo che l’ha creata. 

Le vicende di Neil Gaiman gettano un’ombra sulle sue opere, ma The Sandman resta un mondo dove la complessità umana è messa al centro. Morfeo e gli Eterni ci insegnano che potere e responsabilità sono inseparabili, che i legami familiari e le scelte personali plasmano chi diventiamo. Oggi, leggere queste storie significa confrontarsi con la tensione tra l’incanto dei sogni e la fragilità dell’uomo che li ha creati. E forse è proprio questo il valore più profondo dell’opera: non offrire risposte semplici, ma ricordarci che anche nelle narrazioni più luminose esistono zone d’ombra, e che ogni sogno porta con sé il peso delle conseguenze. 

In fondo, The Sandman continua a parlare perché ci mostra che crescere, cambiare e riflettere sulle proprie azioni non riguarda solo i personaggi, ma anche chi li legge.

Scrivi e fai video per Il Progressista

Se hai meno di 30 anni e vuoi raccontare il mondo dalla prospettiva della Generazione Z, unisciti a noi: articoli, interviste, video e contenuti per cambiare davvero le cose.

Supporta Il Progressista

Con 10€ realizzi un articolo o un contenuto video. Paghiamo i giovani il doppio rispetto agli altri giornali. Il nostro giornale è libero e indipendente: vive solo grazie alla community. Sostienici con una donazione e aiutaci a garantire un’informazione libera, indipendente e fatta dai giovani per i giovani.

Seguici sui nostri canali social